lunedì 18 novembre 2013

Casa Imperiale Cernetic del Montenegro



I ČERNETIĆ DISCENDENTI DIRETTI
DELL'IMPERATORE COSTANTINO
 
http://www.imperial-royal-arms.org/home.html

 "Tra le famiglie che maggior antichità vantano, e nobiltà di sangue, è certamente la Casa Cernovichio, traendo ella sua origine da' Costantini Imperadori. Possedeva ella negli ultimi tempi il Principato di Macedonia, ma... le fu tolto dall'armi Ottomane". (Da Mariano Ventimiglia, "Il sacro Carmelo italiano, vita del venerabile frate Pietro Cernovichio, alias Angelo, Principe di Macedonia, sepolto nel Carmine di Valenza di Spagna", Venezia, 1779).
                 

  • 30 Novembre 1700, l'arcivescovo di Spalato, Stefano Cosmi, dà alle stampe il suo volume "Storia delle famiglie nobili del regno d'Illiria", dove scrive: "Da quest'Augustissima Casata Comnena deriuano per dritta linea Zarnoeuichi (sic) Principi de' Montenegrini ... e Castriotto detto Scanderbego";


  • Discendenti della famiglia Imperiale bizantina dei Comneno, nei Balcani del Medioevo il patronimico era più usato del cognome: così Stefan Comneno "Gran Voivoda e Despota di Zeta" venne detto Stefan Černoe ossia Stefan il Nero per le sue temibili doti di combattente contro i Turchi: il suo regno venne chiamato Montenegro e i suoi discendenti iniziarono a farsi chiamare anche Černetić traducibile con il predicato "di Montenegro";


  • 1190, primi statuti dell'Ordine costantiniano di San Giorgio ad opera dell'Imperatore Isacco II Angelo Comneno.


  • 1331, Giorgio Černetić Comneno Paleologo, Gran Voivoda di Montenegro, aiuta il cugino Stefano "Duscian" Nemanjić, Zar di Serbia, a conquistare il trono.


  • 10 gennaio 1356, Giorgio Černetić di Montenegro libera dall'assedio degli ungheresi la città di Skradin, in Croazia, cedendola ai veneziani.


  • 1356, Simeone Černetić, noto anche come Simeone Paleologo, cugino del precedente, si fa incoronare Imperatore (Zar) di Serbia e regna fino al 1370.


  • Fine XIV secolo, i Černetić sono Sovrani di Budva e del Golfo di Cattaro.


  • 1403 - 1435, Giorgio e Alessandro Černetić sono riconosciuti da Venezia quali signori del Montenegro e "Imperatori titolari "greci" e "romani" di Costantinopoli, Serbia, "Grecia e "Romania"; il Montenegro -parola veneziana- cessa di chiamarsi Zeta per prendere l'attuale denominazione grazie al dialetto veneto e ai Comneno 'Neri', 'Cernei'.


  • XV secolo, Stefano I Černetić sposa Maria (Mara), sorella di Giorgio Castriota-Scanderbeg, con il quale combatte ben 64 battaglie contro i turchi. Come evidenziano pubblicazioni storiche sia antiche che moderne, i Černetić e i Castriota appartengono alla medesima famiglia (o clan) con cognomi diversi (da Giovanni Comneno-Castriota-Kastriotic, conte di Argirocastro);


  • Giovanni (Ivan, 1465 - 1490), Gran Despota di Montenegro, nel 1482 versa tributi al sultano ed è costretto a lasciare in ostaggio a Istanbul il figlio Stanislao. Bayazid II riconosce la sua sovranità sul Montenegro col nome di Ivan-beg (Principe Ivan) o Scanderberg. Sposa Goislava, figlia del Principe albanese Giorgio Arianiti Comneno e, in seconde nozze nel 1469, Maria, figlia di Stefano, Re di Bosnia e Duca di Erzegovina.


  • 1468, muore Giorgio Castriota Scanderbeg e i Černetić adottano in Albania e presso l'impero turco il nome Scanderbeg continuando a regnare sull'Epiro con questo nome per alcune generazioni.


  • 1473, Patrizi veneti con i nomi Černetić, Cernovichio, Cernovighio, Zernovichio, Zarnovicchio, Angelo, Comneno, Vuković. Marino Sanudo il Giovane, nel suo "Le vite dei dogi, 1423-1474", descrive così l'ingresso di Giovanni Černetić fra la nobiltà del Maggior Consiglio: "Fo preso in Gran Conseio, a dì 24 fevrer 1473, il magnifico e potente Zuane Cernovich, Signor nella parte di Xeno Superior et Vaivoda, nobele nostro del Mazor Conseio con li suoi eriedi".


  • 1479, Giovanni Černetić porta il suo esercito di serbi e albanesi in Italia per combattere a fianco degli spagnoli, ricevendone in cambio vari titoli e feudi in Puglia e nel Sud Italia.


  • 1481, Giovanni Černetić torna in Montenegro come Sovrano tributario dei turchi.


  • 1492, Giorgio Černetić, Sovrano indipendente del Montenegro e "Imperatore di Costantinopoli e di Serbia", riconquista il trono con l'aiuto dei veneziani. Sposa Elisabetta, figlia del patrizio veneto Antonio Erizzo. Da Venezia Giorgio porta al monastero di Cettigne, da lui fondato, la prima stamperia attiva nei Balcani e pubblica in caratteri cirillici fino al 1496. A capo della tipografia mette il Duca Božidar Vuković, nato a Podgorica (1460 - 1539), che più tardi diverrà stampatore imperiale di Serbia e Montenegro a Venezia.


  • Fine XV secolo, la figlia di Giorgio Černetić di Montenegro, Elisabetta, va in sposa a Radu il Grande, Gran Voivoida di Moldavia e Valacchia, e porta l'arte tipografica nell'odierna Romania.


  • Giovanni Černetić, ossia Ivan-Beg, a meno di trent'anni dall'invenzione di Gutenberg della stampa a caratteri mobili, fa allestire in Montenegro una tipografia, poi ampliata durante il regno del figlio Giorgio Černetić dal monaco montenegrino Macario, il quale la impiantò nel 1493. Fu il primo torchio da stampa al mondo con caratteri emiliani dopo quella di Schwainpold-Feol a Cracovia (1491).


  • Giorgio Černetić, Gran Despota di Montenegro, impressiona molto i veneziani per la sua statura altissima e l'avvenenza ("Essendosi l'uomo più prestante del suo tempo.. Et etiam lui, che è bellissimo homo et gran ben vestito d'oro a la grecha... Et la moglie con gran zoje vestita d'oro", scrive Marino Sanudo, 1466-1535, nei suoi Diarii) e per lo sfarzo delle sue vesti di foggia bizantina e del suo ricco seguito. Al rifiuto di prestare vassallaggio alla Serenissima viene imprigionato, ma si muove il re di Francia Luigi XII in persona per farlo liberare.


  • Giorgio Černetić unisce i suoi reparti alle truppe di Luigi XII e del Marchese di Monferrato nella conquista di Milano contro Ludovico il Moro. Combatte con i veneziani in difesa di Pisa contro Firenze. Giorgio raggiunge ancora Milano, poi è esule presso i cugini Paleologo, Marchesi di Monferrato, dove chiede uomini e mezzi per proseguire la lotta contro il turco (il Marchese Bonifacio XIII Paleologo ha sposato Maria Branković, figlia dello Zar di Serbia, parenti stretti quindi dei Černetić sia per parte Paleologo che Branković).


  • Stefano II Černetić (1496 -1498), fratello di Giovanni, regna su Montenegro e Albania anche lui col nome di Scanderbeg ma deve pagare tributi al Sultano.


  • 1513, Stanislao, terzo figlio di Giovanni Černetić, regna su Montenegro e Albania dal 1513 al 1530 anche col nome di Scanderbeg.


  • 1522, lo Zar di Serbia Giovanni II Černetić Nemanjić Comneno Paleologo, detto Cerneo o Il Nero, arma una milizia dell'Ordine costantiniano di San Giorgio contro i turchi e, successivamente, contro Giovanni Zapolya, Principe di Transilvania e gli Asburgo.


  • 1526, Giovanni II Černetić viene incoronato ufficialmente Imperatore di Serbia, "Romania" e "Grecia", nonchè Imperatore titolare di Costantinopoli, nella sua capitale Subotica, in Voivodina.


  • 1536, suo figlio Paolo I Černetić di Serbia e Montenegro ottiene da Carlo V d'Asburgo conferma perpetua dei suoi diritti ereditari.


  • Nobili di Dalmazia e Patrizi di Ragusa-Dubrovnik da tempo immemorabile, fiorenti sicuramente nel XIII sec. (Cfr. 4). Nobili d'Ungheria, Austria, Slovacchia, Croazia e Russia. Alti dignitari e governatori (Beg e Sangiak-Beg) dell'Impero Ottomano in Albania ed Epiro fino ai primi del '900. Ultimi Imperatori (Zar) di Serbia dal 1526;


  • 1543, nasce in Puglia, a Barletta, colui che sarà il Venerabile e Beato della Chiesa Cattolica Pietro Angelo Černetić (in italiano Cernovicchio), Principe di Macedonia e frate carmelitano, dove, sotto la protezione del re di Napoli, i genitori Ilija Černetić (in italiano: Elia Cernovicchio), all'epoca principe regnante in Macedonia, e la principessa Elena Castriota Scanderbeg si erano rifugiati esuli per l'avanzata ottomana nei Balcani; Così scrive Mariano Ventimiglia nel suo volume "Il sacro Carmelo italiano" (1779): "Tra le Famiglia, che maggior antichità vantano, e nobiltà di sangue, è certamente la Casa Cernovicchio, traendo ella sua origine dà Costantini Imperatori. Possedeva ella negli ultimi tempi il Principato della Macedonia, ma quello per fatal disposizione del Cielo le fu tolto dall'armi Ottomane, nel mentre legitimo Principe n'era il Genitore del nostro Venerabile, chiamato Elia Cernovicchio" (Cfr.17).


  • Il celebre umanista fiorentino Leon Battista Alberti della nobile famiglia toscana, sposò una Černetić di Montenegro; il 6 luglio 1547 il principe Ivan (Giovanni) Černetić sposa la nobile fiorentina Paola Alberti, figlia di Giovanni Battista Alberti;


  • 17 luglio 1551, i Černetić-Comneno ottengono in Italia da papa Giulio III, con la bolla "Quod alis" il riconoscimento e l'esercizio del gran magistero dell'Ordine costantiniano di San Giorgio e degli altri cavalierati bizantini.


  • 1556 - 1563, il principe Michele Černetić e sua moglie Giovanna (Jovanka) sono gli interpreti ufficiali dell'ambasciatore veneziano presso la Corte ottomana; egli diviene in seguito, attraverso il nunzio apostolico del papa, il rappresentante a Istambul per conto del Sacro Romano Impero di Germania;


  • 1559, papa Paolo III conferma il gran magistero dell'Ordine costantiniano di San Giorgio ai Černetić Angelo Comneno viventi a Venezia, Geronimo, Pietro, Nicola.


  • 10 ottobre 1576, ulteriore riconoscimento del Papato per i Černetić-Comneno riguardo al gran magistero dell'Ordine costantiniano di San Giorgio, che viene posto sotto la regola di San Basilio. I cavalieri possono ottenere a pieno titolo benefici ecclesiastici e secolari, come il priorato della cattedrale di Brindisi; tre Duchi Černetić vengono sepolti con iscrizioni ancor oggi visibili sulle mura esterne della cattedrale di San Nicola, a Bari.


  • 1571, vari Principi Černetić combattono a Lepanto sia fra le truppe cristiane che quelle musulmane.


  • 22 marzo 1581, lettera di Francesco I de' Medici, Granduca di Toscana, al suo Ambasciatore alla corte di Napoli, Marchese Leonardo Salviati, nella quale lamenta che "Don Pietro Černetić di Croazia" concede la croce dell'Ordine costantiniano di San Giorgio in forma simile a quella dell'Ordine di santo Stefano di Toscana, e lo prega di intercedere presso il vicerè spagnolo Juan de Zúòiga affinchè intervenga presso papa Gregorio XIII per "..ridurre quella croce nella forma sua solita antica".


  • 1616, 1624, 1640, Stefano Giuseppe I Černetić, Zar di Serbia e Imperatore titolare di Costantinopoli, decora con la croce dell'Ordine costantiniano di san Giorgio "e di Santo Stefano" i valorosi combattenti delle campagne contro i turchi in Serbia, Zenta, Albania. Riconoscimenti nobiliari e lettere patenti da parte dell'Impero d'Austria-Ungheria negli anni 1561, 1578, 1606, 1615, 1616, 1640;


  • 1683 - 1688, Arsenio Černetić, Voivoda e Patriarca ortodosso dei serbi, guida l'esodo degli eserciti serbi dal Montenegro in Voivodina (Voivoda = Duca), Ungheria (oggi Serbia). Combatte i turchi a fianco di Eugenio di Savoia e Piccolomini, ricevendo dall'Imperatore Leopoldo I d'Asburgo lettere patenti, titoli e feudi in Voivodina e attorno a Budapest, dove elegge la sua capitale a Szentendre (Sant'Andrea).


  • Metà del XVII secolo, Stefano Černetić, "Principe di Macedonia e di "Croazia", fa sfoggio della "croata" (la cravatta), un nastro di seta nera o rossa, colori della famiglia Černetić, elegantemente annodato intorno al collo, in Prussia durante la Guerra dei Trent'anni (1618 - 1648). A Versailles il suo reggimento di cavalleria, formato interamente da nobili balcanici, sfila in parata di fronte a Luigi XIV e alla sua corte, e da allora a Parigi e nel resto d'Europa impazza la moda della "croate - cravatte". Nasce la cravatta.


  • Nobili ungheresi, Principi e Conti di Macsa e Kis-Orosz con lettere patenti datate 29.4.1720 di re Carlo III;


  • XVIII secolo, in Russia l'Imperatrice Caterina II -malgrado il Montenegro abbia perso ormai da tempo la sua sovranità- accredita ufficialmente il Principe Stefano Černetić a San Pietroburgo come Ambasciatore di "Serbia e Macedonia", con la promessa di liberare presto i Balcani dal giogo turco.


  • 15 settembre 1760, il Conte Černetić-Podgoriciani (=di Podgorica, capitale del Montenegro) conduce vittoriosamente in qualità di colonnello del reggimento russo degli Ussari di Moldavia e del reggimento degli Ussari di Serbia il famoso assalto sulla Berlino di Federico II.


  • Stefano Černetić detto "Il Piccolo Zar" diventa Imperatore di Montenegro e di Serbia, dal 1767 all'anno della sua morte per mano di un sicario turco, con l'aiuto della Russia di Caterina II, che, a difesa del Montenegro invia la flotta capitanata dal principe Orlov e dal principe Dolgorukij come consigliere militare. Stefan Giorgio IV Černetić sotto l'avanzata turca lasciò il governo dello stato in mano al metropolita ortodosso Petrovic Njegos di famiglia mercantile ebraica poi convertiti cristiano-ortodossi, e portò al sicuro l'esercito in Pannonia (Ungheria) in una regione che da allora in poi si sarebbe chiamata Voivodina (in onore del Gran Voivoda-Gran Duca Černetić) e dal 1919 fino ad oggi facente parte della Serbia in qualità di regione autonoma;


  • 7-18 agosto 1799, lo Zar Paolo I di Russia concede ai Černetić il titolo di Principi per il ramo principale e, per i rami cadetti, di Conti dell'Impero Russo con il predicato di "Podgoriciani" (di Podgorica).


  • Fine '700, Mosnier, pittore ufficiale della corte di Luigi XVI di Francia esegue il ritratto della Principessa Anna Černetić (1772 - 1810), figlia del Generale austriaco (poi russo) Simeone Černetić e moglie del noto scienziato russo Ivan Muraviev-Apostol (1770 - 1851), quadro oggi al museo dell'Hermitage di San Pietroburgo.


  • 1920, castello di Mácsa, presso Arad, Transilvania: Elisabetta, figlia del Principe di Montenegro Teodoro Černetić, Conte di Mácsa e Kis-Orosz, e della sua seconda moglie Olga, figlia minore del Barone Eugenio Duka de Kadar, sposa Eugenio Dadanyi, Duca di Mingrelia, ufficiale degli ussari.


  • il Principe Pietro Černetić di Montenegro (1810 +1898), conte di Macsa (oggi Macea, Transilvania, Romania) e Kis-Orosz (oggi Rusko Selo, in Voivodina, Serbia) rappresenta la contea di Arad in Transilvania in qualità di deputato al Parlamento ungherese fino al 1843; il 26.4.1848 è nominato prefetto della contea di Timis (Temes) con capoluogo Timisoara/Temesvar, ricevendo il titolo di conte di Timis;


  • 1849, fra i fedelissimi della rivolta ungherese di Kossuth vi è il Generale Janos Damjanich, marito di Emilia Černetić di Montenegro, Contessa di Mácsa e Kisz-Orosz.


  • Principi, Duchi, Conti e Baroni del Regno d'Ungheria (diploma di concessione dell'Imperatore Leopoldo I, 1688). Nobili e Principi in Russia, grazie anche al valoroso generale austroungarico Principe Simeon (in russo Semjon) Černetić, combattente nelle guerre napoleoniche, passato in seguito nella Guardia Imperiale russa del celebre reggimento Izmajlovskij. Sua figlia, Principessa Anna Černetić e i suoi due figli furono ritratti dal celebre pittore di Corte di Luigi XVI, Mosnier, quadro oggi all'Hermitage di San Pietroburgo. Un ramo cadetto di Russia, quello dei Conti Černetić, è anche diviso nella linea nota con il nome di Conti Podgoriciani (Podgorichani), da Podgorica, capitale del Montenegro;

    In Italia, i discendenti furono ascritti al patriziato veneto dal 1472, di religione ortodossa e in alcuni rami cattolica, col cognome Černetić, Cernovic, Cernoevic, Crnojevic, Crnoevic, Cernovicchio, Zernovichio, Zarnovicchio, Zarnoevic, Comneno, Angelo, Paleologo,Vukovic (Cfr. 6). Quali eredi diretti dei Comneno Angelo Paleologo Lascaris di Costantinopoli, si fregiavano del gran magistero dell'Ordine costantiniano di san Giorgio (Cfr. 11) e degli altri ordini cavallereschi bizantini, che in seguito, per difficoltà economiche dovute alle guerre contro i turchi, cedettero abusivamente dietro compenso ai Farnese (Cfr. 10). Oggi questo nobile Ordine di san Giorgio, che si dice essere il più antico della Cristianità (anno 312, documentazione certa dal 1190 e dal 17 luglio 1551, data in cui papa Giulio III, con la bolla ÒQuod alis" riconosce l'esercizio e la proprietà dell'ordine costantiniano di san Giorgio e degli altri ordini bizantini ai Comneno-Cernetic e nel 1559 papa Paolo III conferma il gran magistero dell'Ordine costantiniano di san Giorgio ai Černetić Angelo Comneno viventi a Venezia, Geronimo, Pietro, Nicola e il 10 ottobre 1576 ulteriore riconoscimento del Papato per i Černetić-Comneno riguardo al gran magistero dell'Ordine costantiniano di san Giorgio, che viene posto sotto la regiola di san Basilio. I cavalieri possono ottenere a pieno titolo benefici ecclesiastici e secolari, come il priorato della cattedrale di Brindisi; Oggi l'ordine di san Giorgio viene concesso anche dai tre rami Borbone di Spagna, Napoli, e Parma per il ramo cattolico;

  • I Černetić di Montenegro restarono nell'orbita austriaca e ungherese, nati e residenti in Ungheria, poi in Tirolo (nonno dell'attuale Capo della Casa) e Trieste (padre dell'attuale Capo della Casa);


  • L'attuale capo della Casa S.A.I.R. il Principe Stefan Černetić di Montenegro, nato a Trieste, vive a Monaco e Belgrado, prosegue la tradizione di famiglia quale Principe Gran Maestro e fons honorum come sua prerogativa dinastica di titoli nobiliari e ordini cavallereschi fra cui come discendente di san Costantino il Grande, dell'ordine di san Giorgio e degli altri ordini imperiali.


  • Vari furono in famiglia gli ambasciatori, gli intellettuali e gli scrittori fin dai tempi più remoti, fra cui Giovanni (Ivan-Beg) e Giorgio Černetić padre e figlio, Principi sovrani di Montenegro, pionieri a livello mondiale dell'arte tipografica e apportatori della prima tipografia a Cettigne nel 1493 e in Valacchia a meno di trent'anni dall'invenzione dei caratteri mobili di Gutenberg, il primo torchio da stampa in assoluto nel mondo slavo dopo la stamperia di Schwainpold-Feol a Cracovia nel 1491 (Cfr. 18). E inoltre Giovanni Černetić, meglio noto con lo pseudonimo latinizzante di Johannes Cernovicius o Cernovicianus, autore del De bello pannonico, cronaca degli avvenimenti guerreschi in Serbia e Ungheria nel XVII secolo, e di altri libri. Un suo ritratto è conservato nella galleria delle stampe della reggia di Versailles. Il principe Michele Černetić, con sua moglie Giovanna (Jovanka), nella seconda metà del Ô500 sono alla Corte Ottomana come interpreti ufficiali dell'ambasciatore di Venezia, per delicati negoziati; Michele, attraverso il nunzio apostolico di Roma, diviene in seguito ambasciatore a Istambul per conto del Sacro Romano Impero (Cfr. 13);
      Avramović, Nobili di Serbia, Croazia, Ungheria e Jugoslavia, Conti in Russia; di origine ungherese, residenti a Belgrado (Serbia), si tratta della casata più antica e illustre della nobiltà belgradese. In Serbia godettero di fiorente nobiltà da tempo immemorabile. Nobili di Agram (XVIII sec.); ufficiali di cavalleria, diplomatici, ingegneri e, più recentemente, docenti universitari (al Politecnico di Zurigo, Svizzera). Titolo di Nobili del SRI e stemma furono riconosciuti dall'Imperatrice Maria Teresa d'Austria con lettere patenti datate 1.III.1751-famiglia della madre dell'attuale Principe Ereditario, nata a Belgrado (Serbia).

      Jovanović, Nobili di Serbia, poi Jugoslavia. Casato originario della Bosnia (XVII sec.), passati in seguito a Belgrado. Il Re di Serbia Pietro I Karadjordjević era spesso ospite nelle battute di caccia presso la residenza di campagna dei Jovanović nella regione di Tara, a Bajna Bašta, dove la famiglia teneva il palazzo, le vaste terre e la famosa banca privata di proprietà. Ministri e Ambasciatori, tra cui l'ultimo Primo Ministro del Re Pietro II in esilio a Londra, fino al 1945. Svetozar Jovanović, ministro delle finanze sotto Tito fino al 1948, anno della sua espulsione dal Partito comunista jugoslavo per filostalinismo. Famiglia di politici, diplomatici e ambasciatori, ufficiali di cavalleria e d'artiglieria, intellettuali, banchieri. -Famiglia dell'ava materna dell'attuale Principe Ereditario, nata a Belgrado (Serbia).

      Lascaris (Grecia), nobili ellenici, ramo di Tessalonica (Macedonia Greca). Principi e discendenti dal casato imperiale di Costantinopoli. -Famiglia dell'ava paterna dell'attuale Principe Ereditario, nata a Salonicco (Grecia).

      La famiglia, residente oggi a Torino, Firenze e Belgrado (Serbia), è rappresentata dal capo della Casa, S.A.I.R. Stephan Černetić, Principe Titolare Ereditario di Montenegro, Serbia e Albania e dalla sua famiglia.

      Attraverso i Comneno Paleologo Angelo Lascaris, unitisi nel passato alla Case di Francia, Aragona, Asburgo, Savoia, Russia, Hohenstaufen, Altavilla e ad altre numerose e illustri casate, i Černetić possono a ragione dirsi imparentati con la più alta aristocrazia europea. Il casato Jovanović è imparentato a sua volta con i Nobili montenegrini Vukotić e con i Nobili Martinović, che hanno dato al Montenegro il suo primo Re (Nikola I Petrović Njegoš), a loro volta imparentatisi con i Savoia (discendenza dalla Regina Elena d'Italia) e altre Case Reali (Jugoslavia, Gran Bretagna, Bulgaria, Russia, ecc).

        
       
       
      Il Principe Stephan, dalla sua residenza ufficiale di Belgrado, Serbia, grazie alla fons honorum derivante dalla lunga tradizione storico-cavalleresca della casa Černetić, che ha regnato per secoli su ampie nazioni dei Balcani e con il titolo imperiale di Serbia, può, motu proprio, concedere le onorificenze del Casato.
      In caso di speciali benemerenze si conferiscono i ranghi di Cavaliere, Dama e Commendatore dell'antico Ordine Costantiniano di San Giorgio e degli altri ordini dinastici equestri della Sua Casa.
       
       
       

    giovedì 24 ottobre 2013

    Milano: conferenza su Templari ed Ordini Cavallereschi


     
    Milano, mercoledì 6 novembre 2013 - ore 18.30
     
    Palazzo Isimbardi sede della Provincia di Milano
    Via Vivaio 1 angolo Corso Monforte
    Conferenza sui Templari e gli Ordini Cavallereschi
     
    Interverrà il Prof. Alessio Varisco
    studioso, ricercatore, giornalista e scrittore
    autore del libro: "La soluzione dei Templari"
     
    Porteranno il loro saluto:
    l'On. Guido Podestà, Presidente della Provincia di Milano
    ed il Dott. Riccardo Borgonovo, Sindaco di Concorezzo
     
    Moderatore: Nob.Cav.Dott. Roberto Jonghi Lavarini


     

    lunedì 30 settembre 2013

    Spazio Sant'Andrea Milano


     
    Nel prestigioso Quadrilatero della moda di Milano, in via Sant'Andrea, tra le vetrine di Roger Vivier, Chanel e Prada, abbiamo creato lo Spazio Temporary Santandrea, ricavato nei locali di una storica galleria d'arte milanese. Si tratta di un curato e raccolto spazio di 60 metri quadri, dotato di ampia vetrina, suddiviso in sala espositiva, ufficio privato e servizi, disposti su un unico livello. La location si affaccia internamente su una caratteristica corte e sul portone di accesso alla stessa, rimanendo perfettamente visibile dalla via Sant'Andrea. E' possibile usufruire in tutte le stagioni di parte della corte coperta e riparata per l'allestimento di catering. Lo Spazio Temporary Santandrea è la sede ideale per l'allestimento di Temporary Shop, Temporary Store, Eventi Fuori Salone, mostre, presentazione di nuovi prodotti, eventi culturali e tanto altro ancora. L'ubicazione della location è di assoluto prestigio sia per i brand del lusso che la circondano, sia per il pubblico internazionale che frequenta la strada in ogni periodo dell'anno. Essendo indipendente, la location gode inoltre di una flessibilità unica negli orari di apertura e di chiusura. Lo Spazio Temporary Santandrea, sede di eventi e temporary shop dal 2005, è la formula innovativa e vincente per ogni tipo di brand che desideri ottenere un'assoluta visibilità nel Quadrilatero della Moda.
     
     
    Nella foto, insieme al "padrone di casa", Ippolito Edmondo Ferrario: il giornalista Luca di Grazia, Mario Mazzocchi Palmieri, il conte Fulvio Moneta Caglio de Suvich di Bribir, il giornalista Fulvio Bertasso, Roberto Jonghi Lavarini von Urnavas, Mauro Melchionda, il giornalista-editore Francesco Filippo Marotta e Marcello Cerati.

    lunedì 9 settembre 2013

    Il Fronte Europeo della Tradizione a Parigi

    Il Fronte Europeo della Tradizione a Parigi.
    Nell'ambito della costruzione di una vera Europa, dei popoli e delle nazioni, in altenativa a quella di oggi dei burocrati e dei banchieri, il presidente del comitato Destra per Milano, Roberto Jonghi Lavarini, si è recato a Parigi dove ha avuto una serie di importanti incontri con esponenti del "Fronte della Tradizione".
    Prima tappa è stata l'Abbazia medievale di San Denis, dove, insieme ad alcuni dirigenti monarchici legittimisti e rappresentanti della aristocrazia reazionaria, il "barone nero" (Walser Freiherr von Urnavas, Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e Guardia d'Onore al Reale Pantheon) ha ricordato tutte le vittime della "rivoluzione francese" e gli eroi della "armata cattolica e reale di Vandea", rendendo simbolicamente omaggio al "Cuoricino del Delfino di Francia" ed alle reali tombe dei suoi genitori, Luigi XVI e Maria Antonietta, barbaramente uccisi dalla furia giacobina. 
    Seconda tappa del Presidente del Comitato Destra per Milano è stata la visita, nel centro di Parigi, insieme a rappresentanti dell'Action Francaise e della fondazione intitolata al Maresciallo Petain, alla statua dorata di Santa Giovanna d'Arco (simbolo di tutta la destra nazionalista francese).
    Terzo appuntamento una una Santa Messa Tradizionale in latino, presso la chiesa di San Nicola du Chardonet, gestita dalla benemerita Fraternità Sacerdotale San Pio X, fondata da S.E. Monsignor Marcel Lefebvre.
    Infine vi è stato l'abbraccio con i "Fratelli Cristiani" libanesi maroniti (sostenitori del Generale Michel Aoun) e siriani antiochiei (fedeli al regime laico e nazional-socialista di Bashar El Assad) e con i rappresentanti francesi e spagnoli del Fronte Europeo per la Siria.
    Tutte queste diverse anime della "destra profonda", radicale ed identitaria francese, hanno un solo e sicuro riferimento politico: il Front National di Jean Marie e Marine Le Pen. Ed è proprio con i massimi vertici del Fronte Nazionale che Jonghi ha avuto un proficuo colloquio riservato, anche in vista delle prossime elezioni europee del 2014.
    Prossimo appuntamento metapolitico sarà un convegno su "Immigrazione, Identità e Cittadinanza" che si terrà a Milano, i primi di ottobre, sotto l'egida della Fondazione Europa dei Popoli, presieduta dall'eurodeputato Mario Borghezio.
     



    mercoledì 3 luglio 2013

    Fernando Crociani Baglioni




    Curriculum vitæ et studiorum
    Conte Cav.Gr.Cr. Prof. Fernando Crociani Baglioni
     
     
    Nato a Roma il 20 gennaio. Residente in 00154 Roma, via dei Conciatori, 3.
    E-mail: crociani.baglioni@libero.it  Tel. uff. 06.688831 e diretto 06.68883.327
    Stato civile e canonico libero. Cattolico praticante: Parrocchie di San Benedetto e di San Saba, Cappella palatina di S. Giovanni Battista del S.M.O. di Malta – piazza del Grillo.
    Uomo di lettere, giornalista, scrittore, istoriografo, araldista, genealogista. Esperto di Diritto nobiliare e cavalleresco, e scienze ausiliarie della storia.
    Già docente di Araldica presso l’Università dei 50&Più di Roma. Membro effettivo del Collegio Araldico. Collaboratore della Rivista Araldica da 30 anni,  ha redatto per il Corpo della Nobiltà Italiana 2000 interventi in 5 anni. Autore di numerose pubblicazioni storiche e di storia familiare e locale. Presidente dell’Istituto di Studi Storici Beato Pio IX.
    Con Decreto del Ministro dell’Interno del 3 ottobre 2007, D.P.R. 3 novembre 2000 n.396, la famiglia Crociani aggiunge al proprio cognome quello di Baglioni “famiglia di condottieri e signori del Rinascimento italiano”, dell’ava Cecilia Baglioni (1822-1895), consorte di Simone Cruciani (1811-1891).

    Professione:
    giornalista, funzionario del sistema Confcommercio Imprese per l’Italia. In atto si occupa di Attività internazionali Enasco: con la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e le primarie Organizzazioni internazionali, 40 anni di servizio.
    Studi:
    • Pontificia Università Gregoriana, Diploma di lingua e letteratura spagnola.
    • Università “pro Deo”, Laurea in Scienze Politiche.
    • Université Européenne “Jean Monnet” – Bruxelles, Doctorat in Scienze Storiche.
    • Doctor Honoris Causa en Ciencias Politicas y Sociales, Istituto Sudamericano de Investigación y desarrollo (ISID), Universidad de Buenos Aires, República Argentina (2011).
    • Giornalista, iscritto all’Ordine nazionale dal 1990 (tessera n. 124437).
    • Dedito agli studi politici, storici, umanistici, giuridici e sociali, ha conseguito vari
    • Master europei, corsi e specializzazioni (presso Ministero degli Affari Esteri, Istituto di Studi Diplomatici, Fondazione Europea Dragan, Università degli Studi di Roma La Sapienza, Terza Università di Roma – Facoltà di Scienze Politiche, Istituto di Studi Giuridici Internazionali, Commissione Europea – Bruxelles).
    • Ha conseguito i Diplomi di Archivista e di Bibliotecario (Ministero per i Beni Culturali).
    • Ha conseguito due diplomi di primo soccorso (Università di Roma La Sapienza Facoltà di Medicina e Chirurgia e Direzione Servizi Sanitari della Polizia di Stato).
    • Conoscenza di inglese, francese, spagnolo e portoghese.
    • Ha pubblicato anche successivamente all’anno 2005, opere storiche ed innumerevoli saggi, monografie, ricerche ed atti di convegni storici, politici e di scienze ausiliarie della storia., con 9 titoli in Sbn-Opac (Servizio biblioteche nazionali):
    -          Turriziani alias Colonna. Editrice Zauli. Roma, 2005. (opera storica).
    -          Labaro e Medagliere. Laurum Editrice. Pitigliano (Gr), 2008. (opera storica).
    -          Essere anziano oggi. Rapporto sulla condizione anziana oggi in Italia. Edizioni 50& Più Fenacom Confcommercio. Roma. In rispettivi volumi per gli Anni dal 1996 al 2008. Roma. (in collaborazione col CENSIS).”
    - Quale collaboratore del Forum del Corpo della Nobiltà Italiana, scrisse in 5 anni (anni 2005-2008) migliaia di interventi, recensioni, articoli e saggi a soggetto storico (storia medievale, ecclesiastica, moderna e contemporanea).
    Onorificenze e titoli:
    •   Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2005).
    • Pubblica Benemerenza della Protezione Civile.
    • Membro dell’Academie belgo-espagnole de Histoire (Bruxelles – Madrid) (2005), dell’Academia de Letras e Artes de Portugal ( Lisboa) ( 2005 ), dell’Instituto Historico Naval Luiz I de Portugal (Lisboa) (2007) e Ballestero Hijodalgo de S. Felipe y Santiago (Segovia, España ) (2008).
    • Medaglia al Merito del Sovrano Militare Ordine di Malta “Terremoto Abruzzo 2009” (2011).
    • Grã-Cruz de São Tomè (São Tomé e Principe) ( 2007 ).
    • Diploma al Merito della Croce Rossa Italiana ( 2007 ).
    • Medaglia di Bronzo al Merito della Croce Rossa Italiana (2008).
    • Medaglia al Merito della Croce Rossa Italiana per la Missione Internazionale in Iraq 2003-2006.
    • Medaglia  al Merito della Croce Rossa Italiana “Emergenza sisma Abruzzo 2009  (2011).
    • Médaille de la Ville de Paris – République Française ( 2008 ).
    • Grand-Croix Etoile de la République Democratique du Congo ( 2008 ).
    • Onorificenza Republic of the Gambia ( 2008 ).
    • Decorazione giubilare del Sovrano Militare Ordine di Malta  CL° de N.D. de Lourdes (2008).
    • Medaglia d’Oro Lauretana e Croce Lauretana della Delegazione Pontificia di Loreto (ai Barellieri  del Sovrano Militare Ordine di Malta per l’assistenza ai pellegrini ammalati ) (2008 e 2011).
    • Grã-Cruz da Ordem de S. Miguel da Ala (Portugal) (2010).
    • Collar del Maestrazgo (España) (2011).
    • United Nations International Mission in Haiti Medal 2011.
    • United Nations International Mission in République Démocratique du Congo 2011.
    • Pubblica Benemerenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la Protezione Civile-terremoto d’Abruzzo 2009 (2011).
    • Volontario del Gruppo ABC assistenza – beneficenza – carità della Delegazione di Roma del Sovrano Militare Ordine di Malta: per soccorrere (pasti caldi, farmaci, indumenti) gli emarginati nelle stazioni ferroviarie romane Termini e Tiburtina ( dal 2006 ).
    • Volontario del CISOM e addetto stampa – Corpo Italiano Soccorsi Sovrano Militare Ordine di Malta (impegnato con la Protezione Civile per i soccorsi alle popolazioni terremotate abruzzesi, in quattro successivi turni di servizio) (2009).
    • Corsi della Fondazione Europea Dragan – Roma negli Anni Accademici : 2005-2006, 2006-2007, 2007-2008, 2008-2009, 2009-2010, 2010-2011.
    • Medaglia del Sovrano Militare Ordine di Malta commemorativa terremoto d’Abruzzo 2009 (2011)
    • Croce della CRI commemorativa terremoto d’Abruzzo 2009 (2011)
    • Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Equestre di S. Gregorio Magno (1993).
    • Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Equestre del S. Sepolcro di Gerusalemme (1996), Cavaliere al Merito del S. Sepolcro (1970) , Conchiglia del Pellegrino (1970) e decorazione del Grande Giubileo (2000).
    • Cavaliere di Grazia e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta (1983), barelliere ai Pellegrinaggi a Lourdes e a Loreto, addetto al cerimoniale del Gran Priorato di Roma, già Presidente del Comitato Romano degli Aiuti Internazionali.
    • Cavaliere di Gran Croce di Giustizia del S.M.O. Costantiniano di S. Giorgio, España (1994), già Consigliere Segretario per l’Italia della R. Deputazione.
    • Gran Cordone dell’Ordine della Polonia Restituta ( Londra, 1979).
    • Grà Cruz da Real Ordem de Sào Miguel da Ala (Casa Real de Bragança, Portugal, 2010).
    • Grand’Ufficiale dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro (2004).
    • Grand’Ufficiale dell’Ordine al Merito Civile di Savoia (1989).
    • Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia (motu proprio di S.M. Re Umberto II, 1979, alla quarta generazione nell’ascendenza Crociani).
    • Cavaliere dell’Ordine del Merito sotto il titolo di S. Giuseppe (1996).
    • III Grado Ordine di Danilo I del Montenegro (2005).
    • Palme d’Or Cordon Arts-Lettres Encouragement Public (France) (2000).
    • Collare della Stella al Merito della Repubblica Somala  (Transition National Government) (2003).
    • Antica Guardia Palatina d’Onore di Sua Santità (1962 – 1970).
    • Cruz de la Paz de Franco (1964).
    • Croce pro Ecclesia et Pontifice (1970).
    • Medaglia Pontificia Benemerenti (1968).
    • Croce Pontificia Lateranense di I classe. (1968).
    • Medaglia d’Argento del Concilio Ecumenico Vaticano II. (1965).
    • Croce d’Oro sacri itineris hierosolymitani. (1970).
    • Medaglie di Benemerenza per il Grande Giubileo del 2000, Pontificia Commissione SCV.
    • Medaglia di Benemerenza del S.M.O. di Malta Grande Giubileo 2000.
    • Medaglia imperiale di II classe della Croce Rossa Giapponese (1990).
    • Brandemburg Elbeflut-Medaille Deutschland 2002 (2002).
    • Croce di I gr. Croce Rossa della Repubblica di San Marino (2004).
    • Medaglia di Benemerenza, 2 Medaglie al merito di servizio, Medaglia della Fedeltà  e Placca di Hautecombe per la guardia d’Onore al Pantheon (1983).
    E’, inoltre:
    • Membro Effettivo del Collegio Araldico (1982) .
    • Membro vitalizio dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano (1984).
    • Accademico Pontificio Cultorum Martyrum (2000).
    • Membro di Comitato a.h. del Pontificio Consiglio per i Laici. (Giubileo anno 2000).
    • Presidente dell’Istituto di Studi Storici Beato Pio IX ( dal 2000).
    • Presidente di Patria e Libertà Centro Studi Storici e Politici Internazionali (2008).
    • Presidente del Gruppo Umbria Mistica ed Artistica (2009).

    Hermandad Nacional Monárquica del Maestrazgo.

     
     

     
    La Hermandad Nacional Monárquica del Maestrazgo se define como una entidad Cultural que defiende los valores tradicionales y las Instituciones y la Monarquía como la primera de estas, de ámbito nacional, con Delegaciones en otros países y que durante la transición política, participó activamente en la misma y en la Instauración de la Monarquía en España, siendo un referente del tradicionalismo político e ideológico desde la segunda mitad del pasado siglo. Fundada y presidida hasta su fallecimiento por el Ilmo. Sr. Don Ramón Forcadell i Prats, más conocido por “El Tigre del Maestrazgo” en memoria de su antecesor el General Carlista Don Ramón Cabrera i Griñó. Don Ramón Forcadell fue una indiscutible autoridad entre las filas tradicionalistas, que aglutinó en la Hermandad con base en el Maestrazgo a sus correligionarios y amigos, no solo de estas tierras, sino de otros muchos lugares y pueblos de toda España con implantación tradicionalista, aumentando sus bases e influencia a lo largo de su dilatada vida, hasta conseguir tener Delegaciones en todas las autonomías, provincias y en muchos pueblos de España, además de Argentina, Chile, Uruguay e Italia, entre otros países con menor presencia. Sin una clara diferenciación con su brazo político Unión Institucional y con su órgano de comunicación, la revista “MAESTRAZGO”, cuyo lema es “Sale cuando quiere y dice la verdad”, la Hermandad ha participado activamente en la vida política, a través de conferencias, encuentros, conmemoraciones y otros actos político-sociales, tanto en el propio Maestrazgo, como en Madrid, Barcelona, Tarragona y otras provincias y ciudades, con participación de oradores insignes y personalidades relevantes en la presidencia de tales eventos. En la actualidad la Hermandad, que pese a lo complicado de los tiempos y la indiscutible pérdida de valores de la sociedad actual, mantiene intacta la herencia ideológica que es su mayor patrimonio, está regida por una Junta Nacional Rectora, presidida por Don Francisco Rodríguez Aguado. La Hermandad Nacional del Maestrazgo se estructura internamente en Junta Nacional y su Comisión Ejecutiva Permanente con sede en Madrid, y las Juntas Regionales o Autonómicas, las Provinciales y las Locales, al frente de las cuales hay un Presidente-Delegado, las que disponen de total autonomía para la organización de actos y eventos y para alcanzar sus finalidades y objetivos propios. Para pertenecer a la Hermandad Nacional del Maestrazgo tan solo se exige compartir la ideología tradicional y la defensa de sus valores e Instituciones y en primer lugar la Corona y el Monarca que la representa. En reconocimiento a los méritos, trayectoria personal, o actividad en cualquier campo, la Hermandad Nacional del Maestrazgo, así como Unión Institucional, conceden y distinguen con la Gran Cruz al Mérito del Maestrazgo a sus miembros más cualificados y personalidades de reconocido prestigio tanto nacional como internacional. Por su trayectoria desde su fundación, finalidades y arraigo social, así como por su similitud en su estructura orgánica, actividad y protocolo con las Corporaciones Caballerescas y Nobiliarias, la Hermandad Nacional del Maestrazgo, ha venido a ser reconocida y conocida en los medios y publicaciones especializadas como una Corporación Caballeresca, tanto por su prestigio, como por el elenco de personalidades de los ámbitos cultural, científico, profesional, artístico o nobiliario y que encabeza Su Majestad el Rey, con el Título de Montero Mayor, en prueba de respeto y sumisión. La Hermandad entrega e identifica a sus Miembros y Hermanos de Hábito con un Título y la insignia de pertenencia en sus diversos grados por sus méritos y antigüedad. La insignia y distintivo de la Hermandad Nacional del Maestrazgo es un escudo de plata con una cruz llana de gules, acolado a las Aspas de Borgoña y timbrado de corona real cerrada. La Gran Cruz del Maestrazgo se compone de una cruz de ocho puntas, cantonado cada brazo por una flor de lis y cargada de un escusón con el emblema de la Hermandad. Desde que se constituyera en 1.962 bajo la advocación de la Virgen de la Piedad, la Hermandad Nacional Monárquica del Maestrazgo es una Institución cultural que promueve y defiende los valores tradicionales de ideología monárquica, no dinástica. Se trata de una Hermandad totalmente honorífica que en su día colaboró con la Instauración de la Monarquía en España, a la cual pueden pertenecer cuantas personas se sientan identificadas con sus principios. La Hermandad Nacional Monárquica del Maestrazgo, junto a Unión Institucional, concede la Gran Cruz al Mérito del Maestrazgo, la cual, por su trayectoria se considera una Corporación Caballeresca, en opinión de los especialistas más prestigiosos en el campo de las Ciencias Nobiliarias. En este sentido, se les otorga el privilegio de de ser distinguidas con la Gran Cruz al Mérito del Maestrazgo a aquellas personas, que teniendo gran prestigio social o profesional, tengan como denominador común compartir la ideología Monárquica Constitucional y defender y honrar al Monarca que la representa. http://hermandadnacionaldelmaestrazgo.blogspot.it/

     
     
    Il Nob.Cav.Dott. Roberto Jonghi Lavarini,Walser Freiherr von Urnavas, "per il suo ventennale impegno internazionale in difesa della Tradizione europea e cristiana" (così nelle motivazioni ufficiali), è stato insignito della Gran Croce della Confraternita Nazionale Monarchica del Maestrazgo, massima onorificenza della storica e prestigiosa associazione patriottica e cavalleresca spagnola, voluta e fondata dai monarchici legittimisti spagnoli (carlisti) e dal Generalissimo Francisco Franco, a sostegno della "monarchia tradizionale e sociale".
     
     
     
     
    Son miembros de la Hermandad Nacional Monárquica del Maestrazgo en España S.M. el Rey don Juan Carlos I de España, S.A.R. la Infanta doña Pilar -Duquesa de Badajoz- y S.A.R. la Infanta doña Margarita -Duquesa de Soria y de Hernani-, S.A.R. la Infanta doña Elena -Duquesa de Lugo- y S.A.R. la Infanta doña Cristina -Duquesa de Palma de Mallorca,- S.A.R. el Infante don Carlos de Borbón-Dos Sicilias y de Borbón-Parma -Duque de Calabria, Conde de Caserta y Jefe de la Casa Real de Borbón-Dos Sicilias-, la Excma. Sra. doña Esperanza Aguirre -Presidenta de la Comunidad de Madrid-, el Excmo. y Rvdmo. Mons. Antonio María Rouco Varela -Arzobispo de la archidiócesis de Madrid y Presidente de la Conferencia Episcopal Española-, el Excmo. y Rvdmo. Mons. Carlos Amigo Vallejo O.F.M. -Arzobispo Emérito de Sevilla-, etc.
     
     

    lunedì 3 giugno 2013

    "Sacra Domus Hospitalis"

     
    Mercoledì 26 giugno 2013 - ore 20.00
    Palazzo Spinola - Società del Giardino - Milano
    Serata benefica della Associazione Italiana
    "Sacra Domus Hospitalis"
     
     
    A sostegno delle imprese italiane in difficoltà
    e dei fratelli cristiani perseguitati nel mondo.
     
    La quota di adesione è di 100,00€
    Informazioni ed adesioni: 
     

     



     
    Il Presidente della benemerita associazione,
    organizzatore della serata benefica
    Conte Andrea Boezio Bertinotti Alliata di Balangero
     




    venerdì 31 maggio 2013

    GOLF PEOPLE CLUB MAGAZINE

     

     
    Nella foto, da sinistra: Massimiliano Prati, Fulvio Moneta Caglio de Suvich di Bribir, Roberto Jonghi Lavarini, Stefano Masullo, Roberto e Norma Avanzo, Veronica Jonghi Lavarini Corradone, Paola Galante, Maria Teresa Cerati Marcosano, Cristina Jonghi Lavarini.